Cedolare Secca 2013 – Informazioni Utili

Quando si parla di cedolare secca si hanno spesso dei dubbi, questo non riguarda solo l’argomento in questione ma tutti i metodi alternativi di tassazione introdotti ultimamente per proporre una alternativa ai cittadini da parte dello Stato, proponiamo quindi un quadro generale sulla questione cedolare secca.

Dal Giugno 2011 è stata introdotta una nuova forma di tassazione per la locazione degli immobili chiamata cedolare secca, in questo articolo andremo a scoprire di cosa si tratta e quali modalità di risparmio è possibile avere con l’utilizzo di questa nuova forma di pagamento, comprese tutte le limitazioni a cui essa è soggetta.

In cosa consiste la cedolare secca? Come già spiegato si tratta di una tassazione sostitutiva introdotta dal Giugno 2011 che consente l’assoggettamento del canone di locazione ad una imposta operata stilando per l’appunto una cedolare secca. Essendo una nuova formula alternativa rispetto alle vie di retribuzione ordinaria non tutti hanno diritto di utilizzarla, è necessario quindi conoscere i requisiti minimi per poter pagare le tasse prima citate tramite cedolare secca.

Sul sito Soldielavoro.net troviamo alcune informazioni utili su come pagare la cedolare secca.

Chi può usufruire della cedolare secca? Hanno diritto di optare per il regime facoltativo di imposizione tutte le persone fisiche titolari del diritto di proprietà, o di altro diritto reale di godimento, di unità immobiliari abitative locate, che non hanno fine d’uso votato ad una attività di impresa o di arti e professioni. In parole povere è possibile usufruire di questa modalità solo nel caso in cui il complesso abitativo in oggetto è abitato oppure ne si usufruisce il diritto di godimento,  fatta però eccezione per le unità immobiliari destinate ad uso commerciale.

Quali sono i vantaggi della cedolare secca? Tra i vantaggi troviamo ovviamente un risparmio economico, l’aliquota imposta per il pagamento con cedolare secca è del 21 percento, nel caso in cui però ci sia un accordo a tempo stabilito è possibile ridurre l’aliquota al 19 percento come sancito dall’articolo 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431 ed i contratti contemplati nell’articolo 8 della stessa legge riguardanti a abitazioni situate nei comuni con carenze di disponibilità abitative indicati nell’articolo 1, comma 1, lettere a e b del ddl del 30 dicembre 1988, n. 551 e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal CIPE.

In conclusione la scelta della tassazione alternativa per la locazione degli immobili può essere sfruttata da molti italiani, questo però non riguarda la sfera commerciale, come abbiamo più volte ribadito, in quest’ultimo caso ci sono delle altre forme di tassazione che potrebbero fare al caso vostro ma per una corretta informazione sull’argomento cedolare secca e gli altri metodi di tassazione è consigliato un consulto con l’Agenzia delle Entrate sia attraverso il sito internet ufficiale che presso le sedi situate in ogni città.

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