Spese di Rappresentanza – Informazioni Utili
Uno dei privilegi di cui la classe dirigente ha perso il possesso è il rimborso delle spese di rappresentanza, in questo modo chi fa parte del Governo e, allo stesso modo, del Parlamento non potrà godere di privilegi eccessivi, che hanno fatto tanto discutere negli anni scorsi. Stop ai regali e forniture superiori a 150 euro, un taglio netto dato grazie al nuovo provvedimento che impone maggiore rigore per i rappresentanti del Governo i quali dovranno dare il buon esempio in merito alle spese sostenute ed i privilegi raccolti durante l’anno.
La pecca più grossa del precedente sistema di rimborso era giustificare la maggior parte delle spese dirette e indirette riguardanti convegni, presentazioni, impegni di rappresentanza e tutti gli altri lussi che le più alte cariche di Stato si sono concesse fino ad oggi gravando pesantemente sul bilancio della nazione. Quello che potrà essere fatto d’ora in poi grazie al nuovo provvedimento è tagliare di netto tutte le spese considerate extra dal codice etico, ossia tutti i rimborsi che lo Stato in questi anni ha fornito ai rappresentanti delle varie agenzie statali nei vari viaggi, riunioni, iniziative e tanto altro.
Come già ampiamente spiegato la manovra messa in atto a partire dal 2012 prevede maggiore rigore economico per tutti, Monti ha precisato da subito che i privilegi per la sezione dirigente sarebbero stati ridotti al minimo necessario evitando così scandali e abusi di potere, oltre che un peso economico non indifferente. Non è infatti raro trovare nella storia recente abusi economici da parte della classe dirigente italiana, spostamenti con mezzi di lusso, rimborsi del 100% per soggiorni di rappresentanza, poi ovviamente viaggi, sconti e molto altro, tutto rigorosamente pagato dai cittadini che spesso rinunciano a servizi essenziali per questo.
Le spese di rappresentanza tagliate nettamente, questo il primo grande passo fatto da Monti verso le esigenze degli italiani, i quali vogliono una classe dirigente con meno potere al di fuori del Parlamento e più impegnata sul campo invece che concentrata sul contenimento dei costi e l’ottimizzazione per scopi personali del denaro pubblico. Nella lettera inviata da Monti a tutte le sezioni della classe dirigente italiana, compresi gli organi di Polizia, si legge I destinatari non accettano, per sè e per altri, beni materiali, quali regali o denaro, nè beni immateriali o servizi e sconti per l’acquisto di tali beni o servizi o qualsiasi altra utilità, diretta o indiretta, da soggetti (persone, Amministrazioni, Enti, Società) in qualsiasi modo interessati dall’attività del MEF che eccedano il valore di 150,00 Euro. Regali di valore superiore sono restituiti ovvero devoluti al MEF. I regali e gli omaggi ricevuti non devono comunque compromettere l’indipendenza di giudizio, la correttezza operativa, l’integrità e la reputazione del dipendente e in ogni caso devono essere tali da non poter essere interpretati, da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio, una posizione che non ammette interpretazioni alternative di alcun tipo, quindi ogni forma di regalo materiale o immateriale, privilegio, compenso economico, servizio o sconto sarà tassativamente vietato se l’ammontare dello stesso supererà i 150€. La speranza è che il taglio alle spese di rappresentanza non venga compensato da altri provvedimenti a favore della classe dirigente, poichè tirare la coperta da un lato all’altro non è la soluzione migliore per sanare il grave deficit econimico da cui l’Italia dipende attualmente.